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Da Empoli a Siena

Approfitto della pausa pranzo per riprendere il diario di ieri. Concedetemi di ringraziare ancora una volta la Misericordia di Empoli per l’ottima accoglienza 20160325_133738

L’attraversamento in Val D’Elsa mi ha condotto attraverso storia arte e letteratura; e tanta tanta natura che ahimè non sono riuscito ad immortalare: uccelli, lepri e scoiattoli sono stati sempre più veloci di me… allora accontentatevi di questo fungo

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E di questo gatto

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Delle varie cittadine toccate, ovviamente un continuo sali scendi perché pievi, castelli, conventi e chiese li trovi tutti in collina, ma è stato impossibile evitarli. Però consiglio per chi volesse visitare questi luoghi di recarsi alla domenica altrimenti troverete quasi tutto chiuso. Dopo Monterappoli e Fontanella sono arrivato a Castelfiorentino e salito attraverso la città alta sono giunto alla Pieve di S. Ippolito. La chiesa è costruita in laterizio, sulla facciata presenta la bifora tipica delle chiese romaniche locali, sinpresenta ad unica navata. La data incisa del 1195 sembra riferirsi alla fine della costruzione. 20160325_134859

Poi ho attraversato altri paesi di cui ricordo Pesciola e Le Murate per arrivare a Certaldo (e come non ricordarsi del cuoco Chicchibio narrato da Boccaccio? ) quindi altra salita, per rimirare la casa dello scrittore, ricostruita dopo i bombardamenti,  e lì vedere ancora in situ nella cantina alcune antiche giare. Poi nella vicina chiesa la tomba e poco più avanti il Palazzo Pretorio.

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Abbandonato Certaldo ho attraverso altri paesi con panorami che è impossibile descrivere sono arrivato a S.Appiano, anche qui con antica pieve in collina,

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La pieve è ricordata già nel 990 d.C. tra le strutture esistenti era annesso anche il battistero, cosa eccezionale per gli edifici analoghi del territorio fiorentino. Da qui il passo per la città del Savonarola, Poggibonsi, dove il frate incontrò l’imperatore aquietandone gli animi ed evitando la guerra, non è  stato proprio breve ma ci sono arrivato. Da bravo archeologo sono poi salito all’archeodromo dove resti dell’abitato medievale sono abilmente descritti dai pannelli esplicativi e in alcuni casi ricostruiti:

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Ovviamente una visita al convento francescano di S.Lucchese e alla Magione (antico ospitale di S. Giovanni dei cavalieri di Malta) oggi base scout.

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Da qui ho seguito la ciclabile che reca a Staggia,  altra rocca che dal X al XV secolo controllava il territorio,

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Poi un tratto di statale e poi ancora ciclabile fino a Monteriggioni, dove ho assaporato un morabile panino con finocchiona e pomodori secchi sott’olio. Il castello fu eretto nel 1213, sotto Ermanno di Paganello da Porcari, podestà di Siena.

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La chiesa dedicata a Santa Maria era una volta dedicata a S. Giovanni e diede il nome dalla porta sud, da dove una volta uscito ho ripreso la francigena verso Siena,  fermandomi un attimo ad ascoltare il “menestrello” Alessandro, da Vinci

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che allieta turisti e pellegrini che si recano a Monteriggioni.

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Terra di Toscana

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Partenza mattutina ma non troppo (visto che oggi i chilometri da percorrere saranno una quarantina), dalla parrocchiale / abbazia di S. Salvatore di Vaiano che ha la sue origini fino dal IX secolo anche se dopo un periodo di abbandono furono i monaci vallombrosani nel XII secolo a ridarle vita.

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Nello specifico vi rimando a Wikipedia per la storia: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Badia_di_San_Salvatore_(Vaiano) Al sito diocesano per l’arte: http://www.diocesiprato.it/badia-di-vaiano/ e al sito dei monaci per chi volesse saperne di più su Valleombrosa (per chi non lo sapesse anchr il monastero di Astino a Bergamo apparteneva ai monaci vallombrosani): http://www.monaci.org/

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Attraversati paesi minori la strada fino a Prato è  tutta discesa, anche se in verità le mura appaiono ben dopo il cartello stradale. In città d’obbligo la visita al Duomo di S. Stefano

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Dove ho ammirato per la prima volta gli affreschi quattrocenteschi di Francesco Lippi (approfondimento:http://www.po-net.prato.it/artestoria/it/?act=i&fid=1487&id=20110303113958273 )

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A molte altre chiese (meritano sicuramente una visita le carceri) e al Palazzo Pretorio dove nelle sale dei Musei è allestita la mostra “L’ombra degli Etruschi” fino al 30 giugno (con orario di apertura dalle 10.30, e io ovviamente sono passato prima).

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Da qui fino a Montelupo poco da segnalare  (in queste poche righe cerco d’altronde di fare una sintesi di tutto ciò che vedo). qui invece in cima ad una collinetta dove si instauro’ il castello medievale, vi è l’antico Priorato del borgo, sempre nel terrirorio comunale la villa romana di Vergigno e un piccolo ma mi assicurano bello museo archeologico. Tutto rigorosamente chiuso ad ora di pranzo.

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Poi un po di campagna… fino quasi ad Empoli. Che per quanto piccola e recente città mostra comunque qualche monumento interessante, tra cui il santuario della Madonna del Pozzo e la Colleggiata del Duomo.

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Per il resto mi ha accompagnato una gelida tramontana tutta la giornata,  costringendomi a mettere e togliere maglie a seconda del caldo/freddo, e sicuramente i miei piedi mi ringraziano per l’andatura quieta di oggi. Per chi si preoccupasse stanotte dormirò su un letto vero, grazie alla Misericordia di Empoli per intercessione di Mauro, pompiere volontario archeologo conosciuto lo scorso ottobre a Tarquinia.

Fiorenzuola – Sassuolo : one day

Screenshot_2016-03-23-10-48-43-1 Per la serie “don’t try this” la tappa di ieri è stata decisamente faticosa: 14 ore di cammino pressoché non stop. Dal fresco umido mattutino al caldo delle prime ore di sole, poi nuvoloso e qualche goccia di pioggia a Reggio Emilia (che per fortuna è ricca di portici). Poi a Sassuolo mi sono arreso, e prima con un trenino fino a Modena poi col regionale o raggiunto Mattia, Andrea e Samuele a Bologna.20160323_110955

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Peccato per le molte (troppe) chiese trovate chiuse, ma colgo il meglio di questa esperienza che mi permette di ripassare il mio kokoenglish con gli stranieri che incontro  (vi assicuro che sono tanti) ma anche di ammirare resti archeologici (come i ponti di Fidenza e Parma) 20160323_111303 Parma-ponteromano Comunque la giornata è stata ricca di incontri: al mattino ho salutato Suchi, ragazza di Parigi che sta percorrendo la francigena, con la quale ho condiviso l’ostello di Fiorenzuola;

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Poi nei campi, al mattino, il cane Bengji, di un ragazzo dell’europa dell’est di cui non saprei come scrivere il nome; ad Alseno, il sig. Ettore che mi ha parlato di come la sua casa sia una vecchia stazione di posta per il cambio cavalli risalente almeno al quattrocento

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poi Assym, ragazzo arabo mussulmano col quale abbiamo condiviso similitudini religiose, lui cerca lavoro e si arrangia come può con i pochi soldi che ha; infine i due ragazzi del tabacchino di Sassuolo che mi hanno consigliato itinerario cittadino e possibili treni e bus per andare a Modena da dove avrei proseguito per Bologna. Giornata piena insomma con la fatica che a Reggio Emilia iniziava a farsi sentire, in mio aiuto è arrivata la bevanda energizzante che mette le ali, ed in effetti così è stato, tanto che le gambe (seppur con qualche indurimento sulla coscia) hanno retto fino alla fine.

Red bull

Resta da aggiungere una nota “archeo” per Sassuolo dove, nella canonica è ancora presente l’antico pozzo, una volta nella corte mentre oggi nell’atrio dell’edificio che ha chiuso il cortile.

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Una tappa che mi ha messo alla prova, e come in molte cose mi piace spingermi al limite, così so fin dove posso arrivare e se non altro posso dire di averci provato. Poi notte in stazione e partenza dopo un paio d’ore tanto col freddo non si dorme, e ora attraverso gli Appenini.

… sulla francigena

Che dire? A 166 km da casa pensavo peggio: le gambe reggono, giusto un leggero fastidio alla caviglia sinistra ogni tanto. Tutto però lo supero col sorriso delle mille persone che incontro. C’è stato chi a Casalpusterlengo mi ha incoraggiato, a Santo Stefano Lodigiano ho incontrato un finanziere in pensione che conosceva Maccagno perché aveva prestato servizio nelle dogane della zona e qui a Fiorenzuola d’Arda, l’accoglienza di don Gianni è ricordata nei messaggi dei molteplici pellegrini che hanno sostato presso questi locali. 20160320_195909   Oltre a chiese, campagna, strade cittadine oggi è statot il giorno dell’attraversamento del Po, l’antico Padum 20160320_124902   Poi a Piacenza da buon “etrusco” non potevo evitare un salto veloce almeno per rivedere il famoso fegato 20160320_201945 20160320_203549

Sempre a Piacenza ho incontrato un’amica dei primi anni di scavo a Tarquinia, Vera, ci siamo raccontati vecchie e nuove storie dopo anni di silenzio

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Domani vi prometro che mi recupero con qualche post sulle chiese e i conventi visitati, con ovviamente noterellle archeologiche.

Ora a letto che domani c’è il tappone con sveglia all’alba e arrivo in serata a Bologna… se ce la faccio festeggio in birreria

Raccolta fondi umanitaria

Come accenavo post addietro mi piacerebbe che questa mia esperienza serva anche a qlcs di più utile, per cui tra una cosa e l’altra sono riuscito ad organizzare  (spero nel migliore dei modi anche questa cosa).

Tecnicamente chi volesse contribuire può versare nei prossimi giorni fino al mio arrivo a Roma il proprio obolo caricando la postepay appositamente dedicata, come dicevo giorni fa basterebbe che ognuno dei miei amici social e non versasse € 1,oo che supereremmo senza problemi i 1.000 euro…

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La tessera risulta intestata a mio nome FABIO LUCIANO COCOMAZZI ,  ha la comodità di poter essere caricata non solo con le consuete ricariche postepay, ma anche tramite bonifico.

Ma chi beneficerà di tutto ciò? Chiederete. Presto detto lo deciderete voi, stasera conto di postare nell’apposito gruppo Facebook《 Pellegrinaggio giubileo / archeologico 》il post a domanda dove saranno inserite le proposte giunte prima della partenza ma dove ognuno potrà aggungere la sua e metterla così la preferenza. Al momento sono stete proposte Emergency,  Telethon,  Medici senza frontiere,  Caritas.

Al mio arrivo a Roma all’ONG, o  associazione che sia, con più preferenze andrà quanto in saldo sulla carta. Da parte mia vi posterò il saldo ogji qualvolta incrocero’ un ATM di Posteitaliane.

Al momento il saldo corrisponde a quanto da me versato per l’apertura della stessa:

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Spreo di trovare in tutti partecipazione… a chi non potesse contribuire per vari motivi, mi farebbe piacere se si esprimesse almeno sulla scelta della destinazione.

 

camminando oltre Milano

 

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A furia di vederne i cartelli dalla tangenziale e dall’autostrada, era tempo che vedessi le abazzie di Chiaravalle e Viboldone. In esse non solo lo spirito e l’arte si ammirano estasiati, ma per uno come me anche piccoli frammenti archeologici vengono subito rimirati. Come l’altare conservata nel chiostro di Chiaravalle e una mensola raffigurante una testa umana a Viboldone. Qui frati e suore mi hanno accolto e salutato con estrema genitilezza, come pochi oggi sanno esprimere.

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La cosa bella è  che qui il percorso si apre in campagna e dove non ci sono ciclo-pedonali approfitto dei canpi per accorciare il percorso. A Civesio mi ha raggiunto un ragazzo anche lui con la passione per le camminate e abbiamo fatto un po di strada insieme, Diego è solito recarsi sopra Verbania e sta progettando un percorso che da qui passa a Pavia e risalga Ticino e Verbano fino alla città lacuale. In tanto di campagna non è stato però possibile evitare sovrapassi e sottopassi autostradali.

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Ho attraversato tante frazioni con cascine e piccoli paesi di campagna ma è davvero impossibile descrivere tutto, volevo soffermarmi su Melegnano e Lodi ma vedrò di dedicargli un post apposito. Anche qui non sono mancati spunti storici, a Melegnano il Castello e un leone Veneziano su un palazzo presso il broletto, a Lodi nel chiostro del Duomo sono conservati resti di strutture più antiche.

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Il solo duomo di Lodi meriterebbe un post tutto per se, per ora accontentatevi della panoramica esterna.

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Varese – Battistero di San Giovanni

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Un più antico edificio è testimoniato per il VII-VIII, a pianta “poligonale” con una piccola abside verso est; al centro dell’edificio la vasca battesimale interrata di forma ottagonale,  recuperata durante i restauri degli anni 1948/50, è oggi visibile, con le pareti in muratura, chiuse da un lato da una lastra di pietra per lo scolo delle acque. Altri resti visibili sono alcuni resti murari e della pavimentazione. Già nel XIII secolo il battistero fu ampiamente rimaneggiato: vennero rettificati i lati della facciata e del lato sud, demolita l’abside, costruito il presbiterio e la tribuna con le scale per accederv, sul lato nord. L’esterno fu rivestito in pietra di Viggiu. Alla fine del XIII secolo risale la vasca ottagonale monolotica, incompiuta au alcuni lati. 20160319_075843   Al 14 secolo risale la maggior parte della decorazione pittorica con una teoria di Apostoli e Santi tra cui pregevoli sono una natività, San Ludovico da Tolosa  e San Giacomo a cavallo.

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Le opere migliori sono attribuite al maestro della tomba dei Fissiraga (per approfondimenti rimando alla pagina web: http://www.italiamedievale.org/sito_acim/contributi/tomba_fissiraga.html ) autore anche della immagine della Madonna con bambino eseguita sulla lunetta del portale nella parete sud.

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L’area della basilicata e del battistero e il cimitero che le circondava fu riordinata con San Carlo (del 1567 è la visita in cui dava ordine di ampliare la basilica di S. Vittore). Per quanto riguarda il battistero l’ultima grande modifica fu apportata trabil 1878 e il 1880, anni in cui, per problemi di statica, furono abbattuti e rettificati le pareti nord dell’edificio.

Detto ciò passate a visitarlo.

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Partenza fuori programma.. con un giorno da recuperare visto che ieri non ho più festeggiato a Milano, per cui come da vecchio programma il viaggio ha inizio da Maccagno. Anche se il vero neo sono state le tante chiese trovate chiuse. Per rimediare ai è reso necessario un passo sostenuto e veloce… che mi ha portato a percorrere i primi 62 km,  per chi se lo chiedesse non ho mal di gambe,  ma i piedi bollenti si.

Tra i posti toccati peritano una menzione il battistero di San Giovanni a Varese, edificio trecentesco che rimaneggia la struttira di VII-VIII secolo. Qui la prima foro ricordo, col sacrestano Patrick, poi saluti e condivisione del avventura con  Parroco e i suoi collabori e primo timbro di questo cammino.

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Il cammino è proseguito col saluto ai frati di viale Borri e in  particolare con Padre Tommaso che mi segui quando feci l’anno di postulante proprio qui a Varese.  Da qui mi sono incamminato per Lozza, Schianno, dove ho ammirato la torre medievale che fu utilizzata come portale di ingresso e campanile della choesa dedicata a Ss. Cosma e Damiano

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Poi Gazzada, Castronno, vi rimando al sito del G.A.L. per delle foto più belle del masso col guerriero a cui il gruppo si dedicò per  studio e pulitira  http://www.archeoluino.it/Foto-Castronno2010.html

Poi Albizzate, Cavaria ( e qui inizia il percorso delle chiese chiuse) Gallarate, impoasibile non passare dal S. Pietro, Busto Arsizio…..

 

 

 

 

L’antica San Materno (oggi Sant’Antonio) in Maccagno Superiore

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La chiesetta, posta all’inizio della scalinata dell’antica mulattiera che sale verso gli abitati della Veddasca, fu la prima chiesa di Maccagno Superiore. Eretta alla fine del XIV secolo, fu dedicata a San Materno, titolo che passò alla nuova parrocchiale costruita nel XVII secolo, così la piccola chiesa fu dapprima dedicata a S. Maria e poi a S. Antonio.

Nel XX secolo furono recuperati e restaurati ad opera del maestro Lindo Grassi gli affreschi cinquecenteschi (riconosciuti quale opera di Antonio da Tradate) coperti a calce in occasione di un evento pestilenziale. Di questi affreschi il primo che fa bella mostra di sé, è una Madonna assisa con probabilmente un bambinello oggi ex-tinto, nella lunetta sopra il portale in pietra cannobina. All’interno sulla parete destra si è subito colpiti da un’ultima cena assai pregevole e particolareggiata, con una tavola imbandita di tutto punto che mostra un’istantanea di una mensa conviviale cinquecentesca.

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Sotto quest’affresco doveva correre lungo tutte le pareti una teoria di apostoli, della quale però restano solo sei volti e non tutti completamente conservati.

A lato dell’ultima cena, nella parete d’ingresso e sulla parete opposta, si susseguono scene della passione di Cristo, parzialmente obliterate alla vista e rovinate dalla costruzione di un portale ligneo interno. Si possono così ammirare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, la preghiera nel Getsemani, la cattura di Gesù, il bacio di Giuda, la flagellazione, l’incoronazione di spine e Gesù davanti a Pilato. Gli affreschi dovevano essere tutti accompagnati da didascalie in dialetto che ne spiegavano il contenuto, di queste oggi sono leggibili “Como Juda basa dio per tradirlo in li man …” e “Come li farizej ano menato dio denanzi a Pilato“; altre se ne intravvedono ma è praticamente impossibile leggerne il contenuto.

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Nella parte inferiore della parete di sinistra erano rappresentate le allegorie dei mesi, alla difficile lettura per la cattiva conservazione degli affreschi vengono in aiuto le analoghe composizioni dell’artista nelle chiese dedicate a San Michele in Arosio e Palagnedra, al mese di Gennaio corrisponde l’uomo seduto ad una tavola imbandita davanti ad un camino, al mese di Febbraio è possibile leggere la potatura della vite, per Aprile si intravede un fanciullo che porta in mano una rosa, per i mesi di Giugno e Luglio le scene si accostano a quelle della raccolta delle messi, per il mese di Settembre la scena è quella di un bottaio, gli altri mesi non si sono praticamente conservati.

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bibliografia: L. Giampoalo, Storia breve di Maccagno Inferiore, già feudo imperiale, Corte regale degli imperatori, terra per sè e di Maccagno Superiore, Varese 1962, pp. 198-200, tav. XLI; L. Broggi, Antonio da Tradate. La pittura tardo-gotica tra Ticino e Lombardia, Varese-Tradate 2012, pp. 123-127.

 

 

 

 

 

 

 

 

… non solo per me!

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Carissimi, è un po che ci penso ed alla fine ritengo sentire il vostro parere.

affinché questa mia impresa (che poi tale non è, in fin dei conti si tratta di una passeggiata di un paio di settimane o poco più, da Maccagno a Roma) abbia uno scopo più profondo, sto meditando la possibilità di una raccolta fondi che si accompagni al mio pellegrinaggio. Mi piacerebbe però che siate voi a decidere a favore di chi, da canto mio preferirei un’associazione umanitaria (le cosiddette ONG), oppure un’associazione locale che abbia a cuore le persone in difficoltà o comunque chi necessità particolari supporti.

A me ovviamente vengono in mente quelle cui in qualche modo do già un contributo personale, come ad esempio tra quelle internazionali http://www.medicisenzafrontiere.it/ o http://www.emergency.it/index.html , oppure tra quelle locali come http://www.amicidelmadagascar.org/ o la Caritas … però, come dicevo, mi piacerebbe che a decidere siate voi, amici e conoscenti, per cui indicatemi le vostre preferenze, vorrei che questa mia opportunità non sia solo per me, ma che possa giovare ad altri.

D’altro canto pensavo: se solo ogni amico che ho su facebook contribuisse semplicemente con 1 euro, raccoglieremmo 800 euro da donare, se poi a questi aggiungo i contatti di altri social o quelli della rubrica o tutti gli amici che ho incrociato per strada nel tempo, beh triplicheremmo o più questa la cifra, per cui a me sembra una buona idea!

Per le modalità, la più semplice mi sembra l’apertura di una postepay, per altro potrei aggiornare tutti quotidianamente sull’andamento, ora aspetto voi fatemi sapere cosa ne pensate…